Nell’odore di sandalo e ambra sedeva fumoso
mentre fuori un cielo grigio moccolava pioggia fresca
Sotto una luce di carta dispiegava pagine che smarginavano,
il profumo d’India impastava i volti neri di Grazia con l’acre silenzio di parole mute.
Nel vetro smussato di un bicchiere scorse le sue gambe flessuose
Come Pegea,
sorgevano e cascavano sinuose nelle pieghe della notte.
Immerse gli occhi nel liquoroso umore: scelse di non scegliere.
La finestra fece l’occhiolino alla notte e
Nella notte si accese e si spense il desiderio,
tutto accadeva fuori anche senza di lei:
il metrò, ritardatario puntuale, sferragliava con il suo carico d’ansia e di silenzio,
dietro le maglie di un cancello brunito i passi di Ahmed masticavano avidi la via verso casa.
E lei tra sbuffi cobalto viveva il suo spazio: l’assoluto qui di ogni là.
Il vento bagnato fu inghiottito dalla Notte
Leviatano sornione che tutto divora.
E lontano ricordi umidi di lacrime gonfiavano il mantice della sua anima che
Come fisarmonica si distendeva e si ritraeva.
Quando anche dal davanzale curioso l’ultimo grano d’incenso saturò l’aria
E la prima luna di Marzo spense la notte
Sfoggiando la sua timidezza egocentrica,
Quando anche questo accadde…
Un ottone sgrammaticato soffiò la sua melodia diacronica e lei
Serrò le labbra contro la sua schiena segnata dal tempo.
Si udirono, ancora, nel silenzio parole mute.
Mi hai fatto tornare in mente questo splendido film: https://wwayne.wordpress.com/2015/07/26/la-ciliegina-sulla-torta/. L’hai visto?
"Mi piace""Mi piace"
No, mai visto e ora mi hai incuriosito e lo vedrò.
"Mi piace""Mi piace"
Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie per la risposta! 🙂
"Mi piace""Mi piace"